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Centro Studi Universitari Federico II

L’eccellenza degli “Spiriti Liberi” nella Formazione

Questo Ente di Formazione, nonché APL (Agenzia Per il Lavoro), del Sud-Est della Sicilia va in scena. Un titolo così impegnativo potrebbe infastidire il futuro fruitore dei percorsi formativi e non già blandirlo. Tant’è! La provocazione di questo Ente/APL parte proprio dal titolo: infatti, Eccellenza non è riferito all’Ente, quanto piuttosto al territorio di destinazione, appunto il Sud-Est della Sicilia, e più estensivamente a tutto il territorio siciliano e, soprattutto, ai suoi abitanti, i Siciliani.

La seconda parte del titolo – “Un’idea di Sicilia che non c’è” – risulta paradigmatica della linea di gestione dell’Ente, che vuole rappresentare il Sud-Est e la Sicilia senza maschera, in tutta la sua fantasmagorica bellezza, in tutta la drammaticità delle sue contraddizioni. Nel tentativo di dare corpo e sostanza all’idea, quella di una Sicilia che oggi non c’è.

Il Centro Studi Universitari “Federico II”, quindi, parla al futuro, alle generazioni che vivono il presente e vorrebbero immaginare il proprio futuro. Una Terra, quella della cuspide sud-orientale della Sicilia – il Sud-Est – speciale, abitata da donne e uomini speciali, ma che giorno dopo giorno si ingrigisce, lascia i suoi figli senza lavoro, perdendone ogni giorno uno di più. Giovani, soprattutto, che scappano verso il Nord, italiano o europeo, a seconda dei sogni che inseguono. I sogni, il carburante delle generazioni del dopoguerra, non fanno parte del kit di sopravvivenza delle nuove generazioni, qualcuno glieli ha rubati.

Non bisogna, però dimenticare che “il sogno è l’infinita ombra del Vero”, o per dirla con Schopenhauer “la vita e i sogni sono pagine di uno stesso libro”. Ladri di sogni! Ladri di Vita!

Centro Studi Universitari “Federico II”, apre i battenti, con Sede legale e Direzione Generale a Modica, per incontrare quelle generazioni a cui è stato rubato il futuro. Per provare a ridare loro il gusto del sogno. Forse si è ancora in tempo per provare a condividere con loro “un’idea di Sicilia che non c’è”.

Un’idea di ricostruzione, con la pazienza e la perizia del mastro di una volta, partendo da un concetto tanto semplice quanto efficace, quello della “civiltà della bottega”, segnacolo di una società fondata sull’abilità manuale e l’innocenza del cuore. Una società dove il rispetto del lavoro vigeva con la maestà e l’energia di un sacramento inviolabile.

Le botteghe fino a poco tempo fa erano «coaguli di cultura sufficienti a se stessi, regni dove il re si chiamava “mastro”. Ora, evidentemente, essendosi perdute, e questo vale per tutti i mestieri, le cosiddette botteghe che tramandavano gli insegnamenti dal mastro al garzone che poi, a sua volta era destinato a diventare mastro, cioè maestro anche lui, essendosi questa serie, questa successione interrotta, verrebbe da pensare che difficilmente oggi possano di nuovo riprendersi, a meno che non siano preparati da scuole apposite, che esistono.

Ed è proprio questa la mission che il Centro Studi Universitari “Federico II” si è data: intendere il fare formazione, agile, moderna e funzionale, come un’opportunità per gli Allievi e le Imprese e non già per i Formatori, nonché accettando la sfida di “fare scuola di formazione professionale per tutte le età”, intesa come snodo culturale, economico e sociale, soprattutto, per le generazioni più giovani.

I ladri di sogni hanno il dovere di raccogliere il guanto di sfida che il Centro Studi Universitari “Federico II” sta lanciando, fosse solo per togliersi di dosso l’infamia di aver defraudato le generazioni future del diritto a sognare, a immaginare il proprio futuro, nel segno delle certezze e non della precarietà. Anche dell’anima.

Il Centro Studi Universitari “Federico II” ha scelto di operare a Modica, nell’antica e prestigiosa sede della Contea, definita, da sempre “Regnum in Regno”, rispetto al Regno di Sicilia, luogo paradigmatico, quindi, per chi vuole riannodare i fili con un passato di grande prestigio economico e politico e di specchiata moralità della classe dirigente e dei cittadini della Contea. Valori, questi, ancora oggi presenti e vivi nella Città.

Per raggiungere gli obiettivi, il Centro Studi Universitari “Federico II” ha messo su una squadra di donne e uomini professionalmente preparata, ma nella fase di selezione è stato determinante il possesso di una caratteristica individuale particolare: essere donne e uomini liberi.

Spiriti liberi, cioè, che amano il loro lavoro e, soprattutto, lo intendono come servizio verso quelle donne e quegli uomini che attraverso percorsi formativi mirati, ritengono di poter entrare e/o rientrare nel mondo del lavoro; verso l’impresa, tessuto connettivo del progresso e dello sviluppo territoriale; infine, verso un Territorio, quello appunto dell’ex Contea di Modica, che la storia ha consegnato come esempio da seguire e che donne e uomini del Terzo Millennio sono chiamati ad emulare e fare rivivere.

Solo donne e uomini liberi possono rappresentare quella garanzia di serietà, di correttezza, di spirito di sacrificio e di solidarietà, di cui c’è tanto bisogno nella società del Terzo Millennio.

 

Il Presidente

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